“Che fiore è?” di Dietmar Aichele. Una guida preziosa e indispensabile per chi vuole riconoscere subito una pianta o un fiore.

I fiori sono stati i protagonisti della mia vacanza in Carnia; ho il rullino dell’iPhone zeppo di fotografie di: erba del cucco, carlina, morella rampicante, parnassia, cardi, aconito, genziana, non ti scordar di me, campanule e tantissimi altri fiori. “Che fiore è?” di Dietmar Aichele è stato onnipresente nel mio zaino, mio compagno di viaggio lungo tutti i percorsi di trekking su in alto, su quelle meravigliose montagne friulane.

Di manuali botanici non sono espertissimo, ma mi sono imbattuto in questo volume grazie alla famosissima, e oramai purtroppo non più pubblicata, collana di libri sulla natura “L’Ornitorinco” edita da Rizzoli e diretta dal grande maestro dell’arte del Giardino, Ippolito Pizzetti. Ho conosciuto la collana dopo aver acquistato qualche anno fa su una bancarella “L’anello di acque lucenti” di Maxwell. Dopo aver amato questo “ornitorinco” ho cercato su Internet gli altri volumi della collana ritrovandomi ad appuntare decine di titoli e scoprendo che alcuni di essi vengono oggi venduti anche a 700 euro! Sono dei veri oggetti da collezione.

“Che fiore è?” è considerata una delle migliori guide mai pubblicate per l’identificazione di fiori, la Bibbia del viandante, adatta soprattutto a chi non è esperto di botanica. Con questa guida qualsiasi persona è capace di identificare i fiori più comuni senza sentirsi un emarginato da questo mondo pieno di colori e profumi. In Italia esistono un po’ di Flore accademiche, ma la loro consultazione è davvero ostica, soprattutto per chi si approccia da poco ai fiori o ai vegetali in generale.

E proprio questa difficoltà di consultazione, talvolta, lascia, chi voglia addentrarsi tra la Natura, esausto o insoddisfatto nel non aver trovato quello che si cercava, portando all’abbandono della “materia” e alla persistenza dell’ignoranza naturalistica.

Negli anni ’40, un medico e biologo di Innsbruck, Alois Kosch, decise di creare una Flora completamente diversa dalle altre e che prendeva all’esame soprattutto la caratteristica più appariscente dei fiori: il colore. Per facilitare la ricerca ingegnò la colorazione corrispondente sul taglio delle pagine (bianco, giallo, rosso, azzurro, viola, verde, marrone), in modo da aprire il libro al gruppo di fiori di quel determinato colore.

Questa edizione è il completamento di tutte quelle precedenti, riveduta e aggiornata da Dietmar Aichele e arricchita dalle illustrazioni di Marianne Golte-Bechtle.

Ogni gruppo di colore è ulteriormente suddiviso in tabelle che contengono i fiori che si trovano nei vari ambienti, come ad esempio campi, giardini, macerie, prati, alpeggi, stagni, rive, scarpate, e così via. Le tabelle sono ancora suddivise in sottogruppi secondo la forma dei fiori (a simmetria radiale, a quattro, cinque o più petali; a simmetria bilaterale).

Una volta che abbiamo trovato e riconosciuto il fiore desiderato alla sua corrispondenza troviamo alcune informazioni su di esso. Ad esempio, io mi sono imbattuto in un fiore che non avevo mai visto prima, la Parnassia palustris, scoprendo che fiorisce da luglio a settembre, ha le foglie basali a forma di cuore, che è rara, ma presente in gran numero nel suo habitat (su pendii con acqua sorgiva, proprio dove l’ho rinvenuta).

Tanto fascino ha avuto su di me l’Aconitum napellus (Aconito) e il suo acceso colore viola che nella sua estrema bellezza contiene, in ogni sua parte, degli alcaloidi che lo rendono molto velenoso. Al contrario, molto rara, di un blu ipnotico e famosissima per il liquore prodotto con le sue radici, ho riconosciuto grazie a questa guida la Gentiana pneumonanthe.

Ho avuto costantemente la testa rivolta verso il basso nella speranza di imbattermi in fiori che mai avevo incontrato, e spesso rallentando il passo dei miei compagni di viaggio. Ma una volta che si ha avuto la soddisfazione di aver trovato nel libro il fiore che attende quieto ai nostri piedi, è impossibile poi rinunciarci, soprattutto quando ondeggiano, come se fossero in fondo al mare, tante Pulsatille alpine, più comunemente conosciute come anemoni alpini.

Si percepisce che il libro ha un grande valore, per la sua completezza riguardo la flora nostrana e per le splendide immagini che raffigurano in maniera perfetta ogni caratteristica della pianta. Il suo aspetto vintage e l’incantevole copertina non fanno altro che rendere la sua consultazione un’esperienza preziosa.

Total
0
Shares
Comments 2
Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Prev
“Non lasciarmi” di Kazuo Ishiguro

“Non lasciarmi” di Kazuo Ishiguro

Dopo settimane dalla fine della lettura di “Non lasciarmi” di Kazuo Ishiguro sto

Next
“Il Giardino delle Vecchie Signore” di Maureen e Bridget Boland

“Il Giardino delle Vecchie Signore” di Maureen e Bridget Boland

«Noi non siamo delle Vecchie Signore, ma piuttosto delle vecchie zitelle; non