“Il Giardino delle Vecchie Signore” di Maureen e Bridget Boland

«Noi non siamo delle Vecchie Signore, ma piuttosto delle vecchie zitelle; non siamo nemmeno, in alcun modo, delle giardiniere professioniste. Abbiamo raccolto dei consigli in questo libro perché ne avevamo bisogno noi per prime»

È bastata questa frase di presentazione delle sorelle irlandesi Boland per farmi innamorare del libro ancora prima di leggerlo. Ho pensato a mia nonna e a sua sorella zitella e ai consigli che ogni tanto mi davano per tenere al meglio le piante che coltivavo nel loro giardino. Consigli che facevano storcere il naso al fioraio da cui andavo molto di rado per acquistare le piante, ma che facevano annuire saggiamente le altre vecchie signore nostre vicine.

Questo è quello che fanno Maureen e Bridget Boland nel manuale “Il giardino delle Vecchie Signore”, far annuire le altre vecchie degne del club. Il loro obiettivo era quello di dare consigli pratici, del genere rimedi della nonna, che non venivano mai menzionati dai nuovi libri di giardinaggio, in modo da tenerne memoria e diffonderli, mescolando anche una buona dose di superstizione.

Le due sorelle hanno vissuto per circa quarant’anni, nella prima metà del ‘900, in un seminterrato, a Pimlico, e il giardino era lì a livello della casa, in un ambiente buio e umido. Impararono quindi ad avere a che fare con piante che si adattassero bene a quelle condizioni, e «moltissime erano velenose, tanto che una volta prendemmo in considerazione l’idea di metterci in affari nel mercato dell’orticoltura per rifornire aspiranti assassini restii a lasciare i propri dati per i registri dei farmacisti».

Si trasferirono successivamente per alcuni anni in una casa a South Kensington con un giardino sul retro di sei metri per sei. Qui riuscirono ad avere maggiori soddisfazioni e crearono un piccolo gioiello aperto al pubblico per finanziare cause solidali, talmente bello da essere fotografato per alcuni libri e riviste. In fine si trasferirono nella loro ultima abitazione nell’Hampshire, dove si presero cura di un giardino ricavato da un’area disboscata.

Tutta la loro esperienza e i consigli dati a loro dai vicini di casa – soprattutto quelli dell’Hampshire – sono in questo libro che contiene anche “Le magie del giardiniere”, scritto soltanto da Bridget nel 1977 e dedicato alla sorella da poco scomparsa, che si concentra soprattutto sui poteri magici delle piante e «non risarcirò nessuno che li contesti appellandosi alla legge sulla tutela del consumatore».

Ogni Vecchia Signora dirà di piantare soltanto con la luna crescente, mai con quella calante e bisogna seminare in abbondanza, uno al corvo, uno alla cornacchia, uno muore, uno sbuca. Molti trucchetti sono stati scoperti per caso, e la migliore scoperta delle Vecchie Signore è stata quella di sotterrare del grasso vicino alle radici delle rose, quell’anno con grande sorpresa fiorì e prosperò per anni da lì in poi. E sempre per le rose, uno spicchio di aglio piantato in modo da farlo crescere e tener lontani gli afidi, e del prezzemolo, seminato e non travasato mi raccomando altrimenti porta male!, per far profumare i fiori come mai prima di allora.

Se manca il crine di cavallo, basta un po’ di birra in un barattolo vuoto di marmellata adagiato lateralmente sul terreno per dire addio ai lumaconi (solo se ne avete il coraggio!). Ma oltre alla lotta alle lumache, le Vecchie Signore lottano anche contro lo spreco e ci dicono cosa farne delle foglie di tè (dopo aver predetto il futuro), del latte, delle bucce di banana, dei contenitori delle uova e di vecchi stivali.

E dopo aver imparato saggiamente a coltivare le nostre piante, possiamo iniziare a utilizzarle per i loro poteri magici e per avere un cuore felice (con la borraggine mi raccomando!).

“Il giardino delle Vecchie Signore” e “Le magie del giardiniere” sono due testi di spiccata ironia british, pieni di consigli validi, con un sapore retrò da far sognare, e quel pizzico di magia e superstizione che rende il mondo sempre un posto migliore dove stare. Ora non tocca far altro che continuare a seguire i loro consigli.

Grazie Maureen e grazie Bridget, siete le zie zitelle che avrei sempre voluto avere.

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