Se fin da bambino ti hanno insegnato ad amare le persone che ti fanno del male, sicuramente quando cresci sarai portato a cercare quello che pensi sia per te l’amore. Quello che il tuo corpo ha imparato a percepire come amore.
Frances è la protagonista del romanzo “Parlarne tra amici“, esordio della giovane talentosa Sally Rooney. Ha ventuno anni, ancora non ha ben inteso se prova attrazione sessuale per gli uomini o per le donne, o per entrambi. Fatto sta che il suo ultimo amore è stato la sua attuale migliore amica, Bobbi. Frances scrive poesie e insieme a Bobbi le interpretano in vari locali di cultura.
Durante una di queste letture, Frances e Bobbie conoscono Melissa, una donna di trentacinque anni intenzionata a scrivere un articolo sulle due ragazze. Iniziano così la loro conoscenza e i vari incontri tenuti a casa di Melissa, dove viene presentato il quarto personaggio, il marito di lei: Nick.
Frances non ispira troppa simpatia al lettore. Si reputa intelligente, è comunista, bisessuale, va a concerti di cantanti indie, scrive poesie; oggi diremmo che è una radical chic. E’ giovanissima e per questo investita da tutto quello che comporta la giovane età: difficoltà ad accettare il proprio corpo, indecisioni, paura del futuro, sperimentazione. Si infatua di Nick, bello, poco più che trentenne, attore, ma – soprattutto – sposato. A un festa, in casa sua e di Melissa, lo bacia, noncurante appunto della presenza di lei. Inizieranno ad essere amanti, all’insaputa di Melissa e Bobbi.
Bobbi è una figura importante, decisiva. E’ onnipresente nel libro, ma la si conosce poco, viene raccontato poco di lei, ma è proprio quello a pesare. Capiamo la sua rilevanza dai comportamenti di Frances, dalle volte che la nomina, dalla gelosia e dai suoi pensieri, quasi ossessivi.
Melissa è poco più grande di suo marito Nick. Lo ha tradito più volte, soprattutto durante il periodo di depressione di lui. E’ scaltra e a pelle “odia” Frances, forse perché sospetta di lei, o forse perché è uguale a lei. Però ha una grande stima di Bobbi e la coinvolge in qualsiasi cosa. Nick, al contrario, se inizialmente sembra essere padrone di sé, poi emerge tutta la sua fragilità e passività.
Sullo sfondo, come personaggi secondari, ci sono il padre alcolizzato di Frances, mai lucido, mai affidabile, mai presente, e la madre, religiosa con un vangelo e la Bibbia a portata di mano e che in continuazione ripete alla figlia che deve voler bene a suo padre, deve amarlo. Perché è suo padre!, nonostante tutto. Frances non gli ha mai voluto bene.
Sally Rooney ha scritto un libro sulla generazione dei millenial, dove si tradisce con Whatsapp e si incontrano persone tramite l’app Tinder, dove è più semplice dar retta ai capricci dell’ “amore”. La scrittura è bella, fluida, ipnotica e i dialoghi brillanti, mai scontati, mai finti. Oltre alla superficie della trama, immergendoci, troviamo significati più profondi, mille sfumature, tante dinamiche, che non sempre sono facili da intuire. I personaggi sono complessi e caratterizzati molto bene, sembrano reali ed è faticoso abbandonarli. Emerge una grandissima verità:
Prima di capire certe cose le devi vivere. Non puoi sempre assumere una posizione analitica.
Io non riuscivo a staccare gli occhi dalle pagine. L’ho divorato.
Se ti è piaciuto lascia un cuore!
Beh complimenti… una bella confusione di gente confusa 😂😂😂
Recensione molto bella! Chiara ed esaustiva. Senza dire troppo mi hai incuriosita. Grazie
Grazie mille ♥️